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Alice Scantamburlo

UNA CHIESA IMPORTANTE PER ADRIA: LA CATTEDRALE

La chiesa di Adria ha origine antiche, tra la fine del II e gli inizi del III secolo l'Impero romano, retto dalla dinastia dei Severi, che manifestava una maggiore tolleranza religiosa e che permise la diffusione del Cristianesimo. Nel IV secolo Adria entra a far parte dell'esarcato di Ravenna ed è in quest'epoca che risale l'istituzione della sede vescovile. Il primo vescovo adriese noto è Gallionisto, che partecipò nel 649 al sinolo lateranese presieduto dal papa Martino I, nel quale fu condannata l'eresia monotelita professata da Costante II, imperatore di Bisanzio. I vescovi Bono e Giovanni sono menzionati nelle iscrizioni conservate presso la basilica della Tomba, databili tra la fine dell'VIII e gli inizi del IX secolo. Le reliquie trovate nel 1746 nell'altare maggiore della Cattedrale antica, sono in memoria del vescovo Teodino, presente al Concilio di Ravenna del 877. Nel 920 il pontefice Giovanni X concede al vescovo Paolo il compito di costruire un castello presso la corte Bonevigo detta Rodige, ma lo vincola a ricostruire la Chiesa adriese del Beato Pietro, rovinata e distrutta dalle fondamenta. Nel 950, il castello è operante ma bisogna aspettare un secolo, prima che avvenga la ricostruzione della cattedrale.


Alla metà del XVIII secolo sorse l'esigenza di costruire una nuova cattedrale più ampia e più solida della precedenza. La cattedrale, ora infatti, con una lunghezza di 70 metri ed una larghezza di 33 metri risultava essere una delle chiese di maggiori dimensioni del Veneto. La chiesa si presenta con un'ampia facciata e un campanile autonomo. Sul lato sud si apre verso piazzetta Campanile, mentre sulla zona retrostante fu edificata negli anni trenta una pregevole e suggestiva riproduzione della grotta di Lourdes. Il pavimento, caratterizzato da una pavimentazione in pietra bianca, nera e rosso Verona, fu disegnato dall'ingegnere Luc'Antonio Lupati nel 1830. È presente una vetrata collocata nella finestra "termale" della controfacciata. Tale facciata è stata realizzata nel 1941 dalle officine Pritoni di Bologna seguendo il disegno del pittore Antonio Maria Nardi. La vetrata rappresenta la Vergine Assunta tra i santi Pietro e Paolo. All'interno della cattedrale è collocato il presbiterio, racchiuso tra la balaustra in marmo rosso di Verona e l'abside affrescata. Esso rappresenta la parte più compiuta della chiesa e nel 1825 fu benedetto anche l'altare capitolare realizzato interamente in Marmo di Carrara. Il soffitto è rappresentato da affreschi del coro e le pregevoli tele della tribuna che contribuiscono a rendere l'ambiente ancora più ricco, interessante e maestoso. Gli affreschi del coro rappresentano alcuni aspetti della vita di san Bellino, patrono principale della diocesi e la Gloria dei santi Pietro e Paolo, patroni della città e della parrocchia. Infine è necessario citare l’artistico coro in legno di noce intarsiato posto ai piedi dell'abside dietro l'altare maggiore. L'organo è stato costruito negli anni '50 del '900 dalla ditta Fabbrica Organi Ruffati di Padova.


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